Costituente libdem

Una efficace proposta repubblicana

di Saverio Collura

Con la nomina del comitato promotore della Costituente Repubblicana-Liberal-democratica, il progetto politico del Pri, passato al vaglio dei due ultimi congressi nazionali tenuti a Roma, entra nella fase più importante e, per molti versi, più complessa, ma anche più esaltante. L’obiettivo (da conseguire) non è quello di organizzare una manifestazione politica e/o partitica, certamente molto importante, bensì quello di "progettare" (il termine più incisivo sarebbe l’inglese "to plan") una più efficace proposta repubblicana che possa rappresentare una risposta positiva e significativa nell’attuale contesto politico nazionale, sempre più inadeguato e privo di ancoraggi ideali e programmatici.

L’offerta politica oggi ancora attiva (i due poli in disfacimento) evidenzia in modo drammatico la propria inadeguatezza rispetto alla qualità della domanda che caratterizza l’attuale momento storico del Paese: da ciò discende lo scoramento di quel 45% degli elettori che, secondo l’ultimo sondaggio disponibile, non ritiene di individuare al momento proprie rappresentanze politiche.

Massimo Cacciari in tal proposito scriveva che trattasi di "una massa tutt’altro che indistinta, amorfa. Sono invece imprenditori, artigiani, commercianti (e io aggiungo professionisti in senso lato) che vogliono reali politiche di sviluppo industriale, vera sburocratizzazione, ma sanno che senza regole non c’è mercato, e che il conflitto endemico di interessi, di cui Berlusconi è simbolo, alla lunga è la rovina proprio di ogni legittimo interesse". Ma anche quei giovani che oggi vivono, nel contingente, il dramma della disoccupazione e che, pur in possesso di un efficace bagaglio scolastico e culturale, non intravedono una aspettativa di soluzione; essi devono poter trovare nel progetto della Costituente una prospettiva di rinnovamento sociale e di crescita economica in un contesto di rigore etico e di equità concreta e reale.

A tutti questi soggetti, che in un mio precedente articolo ho individuato col nome di "borghesia produttiva", la Costituente deve fornire una cassa politica, una rappresentanza istituzionale e da essa deve attingere energie umane da coinvolgere nella creazione della nuova classe dirigente del movimento politico. D’altra parte il Pri, pur nel contesto della contrapposizione della guerra fredda tra i due blocchi, Occidente e comunismo, ha cercato di fornire rappresentanza politica a queste componenti della società italiana. Lo dobbiamo e lo possiamo fare ora, in un contesto internazionale meno sfavorevole, in modo più convinto e più organico, sapendo che all’assenza di contenuti ideali e programmatici che caratterizza gli attuali partiti politici nazionali, la Costituente può contrapporre una cultura che ha vinto il confronto con i movimenti ideologici del ventesimo secolo e che ha saputo aggiornare le proprie risposte programmatiche in relazione all’evoluzione sociale ed economica della società italiana.

Ritengo che le aspettative di superamento della crisi politica, sociale ed economica che attanaglia l’Italia necessitino della incisiva presenza di un forte soggetto politico di ispirazione repubblicana liberal-democratica che sappia coniugare nell’etica dei doveri i principi della giustizia, della libertà e dei diritti.

Certamente il dialogo ed il confronto con analoghi movimenti politici di ispirazione cattolica e con quelli di forte connotazione riformista sono momenti essenziali per il rinnovamento del Paese.

Il futuro dell’Italia non può che proiettarsi nell’ineluttabile approdo in un’Europa politica e federale; e noi eredi convinti di Mazzini e di Cattaneo dobbiamo fare di questa prospettiva il centro focale dell’azione politica della costituente. Nel contempo dobbiamo porre il seme di un movimento politico che rappresenti la premessa della costruzione del partito europeo transnazionale.